Cos’è l’Agile? Cosa sono le metodologie agili? Cosa promettono? Molti dei lettori sicuramente lo sanno! Detto brevemente, si tratta di una serie di metodologie che promettono di migliorare l’organizzazione e, di conseguenza, la produttività. Ma, a volte, per quanto si tenti di seguirle alla lettera, non si raggiungono gli scopi che speriamo di ottenere! Come mai??
L’argomento è stato trattato, pi├╣ o meno indirettamente, al Better Software 2011, superba conferenza sul software organizzata da Develer, dove hanno parlato molti fra i principali esperti del software italiani. Mi hanno colpito in particolare tre di loro.
Il primo, intitolato “Pianificazione, pattern e antipattern” di Matteo Vaccari, ha trattato dei principali antipattern incontrati nella sua esperienza, dando diversi consigli per evitarli.
Il secondo, intitolato “Overcoming self-organization blocks” di Andrea Provaglio, ha spiegato quanto è importante per un gruppo sapersi auto-organizzare e quali sono gli ostacoli pi├╣ comuni che impediscono di poterlo fare.
Il terzo, intitolato “Anti if per manager” di Francesco Cirillo, molto provocatorio e allo stesso tempo umoristico, cercava di dare dei consigli ai manager per capire quando il progetto, nonostante tutte le buone intenzioni e tutte le best-practices applicate, sta per fallire e quindi quando è il caso di abbandonare l’azienda!!
Tutti e tre, hanno affrontato, chi pi├╣ chi meno, la stessa problematica. Cosa impedisce all’Agile di funzionare? A mio avviso, tutti e tre, anche se da prospettive diverse, hanno dato una risposta simile: il problema sono le persone! Il concetto è talmente semplice e banale che in molti casi è presente senza che nessuno lo noti! Ma se ne possono fare diversi esempi! Basti pensare ad un team in cui i membri o parte dei membri non sono collaborativi fra loro, o ad una situazione in cui non si riesce a comunicare con tutte le parti interessate al prodotto finale, o ancora ad un gruppo di persone insoddisfatte e poco motivate!
Tutto ciò che riguarda l’ambiente di lavoro nella sua interezza e le persone coinvolte, può contribuire al fallimento delle metodologie agili. Ed è proprio su questo aspetto che è necessario portare la massima attenzione! Scegliere bene il team, investire sulle persone, tenere alto il morale, promuovere l’auto-miglioramento, l’autocritica, la comunicazione e la condivisione delle conoscenze, mantenere un ambiente di lavoro gradevole, sono tutte pratiche che dovrebbero essere il carburante per le metodologie agili.
Il messaggio è quindi chiaro: il manifesto agile, da solo, non è in grado di dare ciò che promette! Come fare quindi per farlo funzionare? Purtroppo il compito non è facile e spetta soprattutto ai managers e ai team leaders trovare la risposta adatta alla loro situazione. Comunque sia Andrea Provaglio, nel suo talk, ha espresso un concetto interessante: l’ambiente di lavoro, con tutte le sue dinamiche sociali e i suoi workflows, è un sistema adattivo che recepisce i cambiamenti. Qualunque sia il ruolo quindi, ogni membro può cercare di migliorare la situazione apportando dei cambiamenti a se stesso.
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